MARIO SAVINI
"GINO SABATINI ODOARDI"
“Ma Alice era ormai così abituata alle cose straordinarie che quelle ordinarie le sembravano noiose e stupide addirittura”. (Lewis Carroll)
Gino Sabatini Odoardi colloca nella tensione agevole dell’inerzia, il silenzio intricato del mistero. Tra l’approvazione alta di una sacralità trasparente e l’eccitazione verso il pensiero perpetuo dell’innocenza, si elevano, a presenza celeste, i “confini” pratici dell’ironia. Questo sprigiona un senso di autorità materna che accoglie come reliquiario l’intercessione cosmica tra spazio terrestre e perfezione divina. Se dall’esterno si rivela lo spettacolo domestico del “miracolo”, all’interno e la conservazione aurea di un “sintomo” ancora da spiegare.
Ascoli Piceno, Luglio 2001
* Testo pubblicato sul catalogo "Il Paese delle Meraviglie", ed. Litografia Sigraf, Pescara, 2001, p. 30.